Rigida: la “Bella” categoria | Nell’autunno del 2003 tra Marche e Abruzzo, in ambito automodellistico, la 1/8 Rigida era un ricordo per pochi. Veniva chiamata in causa nelle cene sociali quando, per via del rosso Piceno superiore, scattava il revival dei ricordi gioiosi e riaffioravano parole come “Tachines”, “Ufra Bianca”,“Car 2000”,”SG Futura”… Giustamente isolati dagli altri commensali perlopiu’ giovani e astemi, concludevamo il remake sempre con: “Che bei tempi…ricordi ? Le macchinine erano cosi’ semplici che riuscivamo a scambiare anche qualche barzelletta tra una batteria e l’altra.
Venticinque anni dopo quel tempo remoto, a Civitanova Marche, in una gara in piazza come quelle che ci ricordavano i tempi passati, con l’asfalto addolcito dallo zucchero, Tiziano, tecnico raffinato e amico; si avvicino’ nella pausa pranzo e mi chiese: “ Mi devi almeno cinque minuti il tuo macinino come compenso per lo stress accumulato a causa tua, sul tornio” e continuando col sorriso disse : “Voglio verificare se cio che hai sempre esaltato come il miglior rapporto (costi/prestazioni/divertimento), e’ la realtà.”
Ecco la radio gli dissi: “Sali sul palco che ti metto in moto la scheggia!” Lele gia sghignazzava conscio che avrei ripreso il mio modellino solo pochi minuti prima della finale. E’ provato scientificamente che e’ impossibile resistere al fascino della “Rigida” quando la si prova per la prima volta. Tiziano iniziò a girare e dopo poche curve lo sentimmo farfugliare qualcosa che non avemmo mai modo di comprendere,ma ci rendemmo conto che era nato un amore…
C’era anche Lele quel giorno ovvero, Lele c’era da un po’ a dividere questa passione fatta di semplicita’ e divertimento allo stato puro. Aveva sclerato una domenica mattina a funghi e si era dato all’automodellismo. Non ho mai avuto il coraggio di chiedergli cosa gli successe quella mattina nel bosco affinche’ facesse questa scelta cosi’ azzeccata per lui e molto meno per le tagliatelle… Lele e’ un amico, e’ stato il primo esempio di essere nato negli anni ’80 a credere quanto me in questa categoria.
Entrambi non per coraggio, ma motivati dalla passione, ci buttammo a gareggiare in mezzo alle 4wd primeggiando quanto a complimenti ricevuti. Cosi’ grazie alle magie di Tiziano al tornio, alle prestazioni di Lele molto vicine a quelle delle 4wd, e ad un po’ della mia ostinata fede nel credere a questa categoria, definita come la “Bella” dell’automodellismo; ci troviamo oggi alle soglie del 2008 ad attendere la quarta edizione del nostro campionato locale riservato alla categoria “Rigida”.
Vorrei descrivervi meglio cos’e’ una Rigida. Senza andare troppo a ritroso e prendendo come esempio quelle presenti sul mercato, salta agli occhi la disarmante semplicita’ con cui questi automodelli sono concepiti. Le dimensioni sono dell’1/8 on road. Il telaio e’ sprovvisto di sospensioni e ammortizzatori, ma la forma del pianale, il materiale e lo spessore, permettono la giusta flessione e torsione nei momenti di maggiore stress, come curvoni veloci, asperita’del terreno e cambi repentini di direzione. Il retrotreno deve essere per regolamento solidale al telaio mentre all’anteriore viene utilizzato il cosiddetto “basculino”. Trattasi di una contropiastra sulla quale viene montato l’avantreno. Il basculino viene poggiato sul telaio interponendo ad esso dei gommini dello spessore di circa 3mm e fissato con viti da quattro e dadi autobloccanti. La regolazione della sua oscillazione consentira’ di avere un parametro in piu’ per la messa a punto del modello che essendo “Rigido” sentira’sensibilmente le regolazioni.
Una MM2 (Monaco Models) francese (In effetti monegasca by Jean Louis Bevacqua)
La 2wd installa il differenziale, il palo la renderebbe troppo scorbutica, e puo essere ad ingranaggi o a sfere. Questo sopperisce alla potenza che il motore scarica sulle ruote trainanti tendendo a far mancare la trazione al modellino e,”differenziando” ne facilita l’ingresso in curva rendendo la macchina piu’ dolce e guidabile. Esso viene indurito o lasciato in gergo “libero” a seconda delle condizioni dell’asfalto. Ovvio che minore e’ il grip e piu’ scorrevole andra’ regolato il differenziale e viceversa. Il motore nelle rigide e’ il 3,5 la cui potenza e’ meglio adeguarla data la trazione su due sole ruote motrici, la frizione, ottima una tre ceppi; e i rapporti pignone/corona variano l’escursione dai 19/23 denti per le campane ai 44/50 denti per le corone a seconda dei miniautodromi. Grazie ai mozzi adattatori presenti sul mercato, si possono equipaggiare i modelli con gomme gia incollate su cerchio dal foro 12mm (le stesse delle piu’ blasonate 4wd) e gli shore piu comuni vanno dal 30/35 per le ruote posteriori al 40/45 per le ruote anteriori. Le carrozzerie piu’ usate sono le Gruppo C ad ala alta ed ultimamente anche le Lola T 530 risultano molto performanti ed esteticamente accattivanti.
Collage della Motonica Classic
Le prestazioni sono di riguardo e quando le condizioni di pista sono buone, l’asfalto e’ liscio e la gommatura inizia a formarsi, il divertimento e’assicurato poiche’ la macchina diviene stabile e la maggiore tenuta consente performance velocissime. I regolamenti che disciplinano la categoria in Italia, risalgono agli anni ’70. Quello che si e’ sempre adottato in tutte le organizzazioni di mia conoscenza e dove ho gareggiato, (Monomarca Mantua Model ’07, Corsa dei Campioni a Fener, Padova1, Gara nazionale di Martinsicuro e la mitica 4 ore di Bison) e’ il regolamento Francese che molto semplicemente, libera l’utilizzo delle frizioni e consente le regolazioni del caster della convergenza e della campanatura mentre vieta severamente, l’utilizzo del cambio, degli unidirezionali e del differenziale autobloccante. Come avrete notato tutto risulta molto semplice e razionale alla portata di tutti,anche di coloro che non hanno una forte vocazione alla meccanica, ma hanno il desiderio di salire sul palco e veder sfrecciare il proprio macinino. I modelli presenti sul mercato, contrariamente ad alcuni anni fa, sono diversi.
La Francese BRX4
La Gloria46, la New Avant della Mantua Model, la Motonica incontrano gia oggi molti estimatori anche grazie ai molti upgrade presenti sul mercato e vanno ad affiancarsi ai tradizionali e storici marchi Francesi come la MM2, la BRX e le piu recenti DXF e Contact. Perche’ dunque correre e scegliere una “Rigida”, beh, io un’idea ce l’avrei ma a forza di descrivere la “ Bella” mi e’ venuta voglia di andare in pista a girare. Giusto un litro di miscela sufficiente per sopire la voglia, cosi’ poi, riprenderemo il discorso con calma. A presto
Gianni Di Salvatore
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