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Il primo automodello radiocomandato di cui abbiamo prove inconfutabili risale al 1967 ed è indubbiamente italiano ed esattamente bolognese: il padre di questo gioiello è Stefani.
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| La prima macchina prodotta in serie è stata, nei primissimi anni '70, la "Lega" del bolognese Leonardo Garofali, figlio d'arte del "Signor SuperTigre".
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1971 - L'avviamento a bicicletta | Prima degli avviatori e molto prima dei microavviatori, un motore doveva essere acceso a "mano"; certo non c'erano problemi con le batterie...
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| 1972 - Ghedini Porsche 917 | Fra i padri del modellismo radiocomandato anche Ghedini Senior, padre del futuro Campione Europeo
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1972 - Graupner Ferrari 500 | Un tuffo nel passato remoto con un allestimento da anni '50
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| Prosegue il periodo dell'artigianato artistico con i modelli di Stefani
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Quando Leonardo Garofali e Franco Sabattini divennero soci, nacque la gloriosa SG che quasi monopolizzò il mercato degli anni pionieristici, arrivando come leader del mercato fino ai primi anni '80.
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| Prodotto in pochissimi esemplari con la configurazione "6 ruote"
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L'avversaria olandese al tempo delle rigide; Pieter Bervoets fa il suo esordio come costruttore/pilota.
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| La prima delle rigide "moderne" è in pratica la SG Montecarlo VCS che caratterizza il passaggio dagli anni '70 agli '80.
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Mentre dominano le rigide, fanno la loro apparizione anche i primi modelli a sospensioni; fra i precursori abbiamo la Mantua con la rivoluzionaria F.1.
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| Di questa macchina, probabilmente inglese, sappiamo pochissimo. E' una sfida per i lettori: chi sa dirci di più?
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Grazie a Burch va in finale anche ai Mondiali del 1981. La sua forza è la semplicità.
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| 1981 - La Delta di Carbonell | Anche in questo caso una realizzazione semplice, ma vincente ai Mondiali del 1981.
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1981 - La Kyosho in finale diretta con Kondo | Grazie a questa Kyosho rigida il giapponese Kondo conquista la finale diretta ai Campionati del Mondo
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| La prima vera auto dotata di sospensioni idrauliche e prodotta in grande serie è l'inglese PB Alpha JS realizzata da Keith Plested nel 1981.
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In piena epoca 2WD qualche coraggioso pioniere tenta la strada delle 4 ruote motrici; fra i coraggiosi abbiamo nel 1982 Casali che propone un modello con una bizzarra trasmissione ad elastici.
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| Il top dell'evoluzione delle 2 ruote motrici si ebbe ad inizio anni '80 con la mitica SG Columbia MK2, rimasta quasi imbattuta fino all'avvento delle 4WD
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Fra le primissime 4WD prodotte in grande serie non possiamo non citare la SG Columbia MK4 con una trasmissione di chiaro stampo fuoristradistico ad ingranaggi conici e il motore in posizione longitudinale.
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| Con la Serpent Quattro del 1985 entriamo nell'epoca moderna dell'automodellismo in pista; si tratta della prima 4WD vincente ad avere uno schema di trasmissione tuttora usato, cioè quello delle 3 cinghie (o 2 cinghie e una catena).
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Dalla gloriosa Quattro la Serpent arriverà quindi alla sua evoluzione naturale ovvero la curatissima serie 6000 denominata Sprint.
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| L'auto più vincente della storia del modellismo nelle mani di Collari, Fantini, Solaroli, Colombini,...
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1990 - PB Diamond e Phoenix | Le ultime originali creazioni di Plested prima di dedicarsi alle "Large"
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| Dalla Francia un'auto fuori dal tempo; poco vincente, ma molto innovativa.
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Ispirata alla imperante BMT 891, la Genesis era splendidamente realizzata in metallo. Un vero gioiello della meccanica
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| Chi non ricorda la macchina più rivoluzionaria e agonisticamente sfortunata del decennio?
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Hemstede 1985: un tuffo nel passato | Una pista storica e molti piloti noti con un tuffo nel passato di oltre 20 anni..
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| Il maggiore collezionista di auto radiocomandate in Italia
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