Enrico Burato campione Italiano 2010 Classica | Il forte pilota veneto (WRC/Sirio/Enneti/Roga) ha vinto il campionato italiano AMSCI 2010 Classica. Ottimo secondo posto per Nicola Ometto (Mantua/IDM) che precede il campione 2009 Paolo Gaggiola (BP/BP/Enneti).Le qualificazioni si aprono nel segno della "continuità" con Paolo Gaggiola in Pole Position come a Montecchio (2009); quello che cambia è il materiale, sempre attentamente preparato da Paolo Luchitta, ma che in questa occasione non è più WRC/Sirio, ma BP/BP. Ben 25 giri in 7'01"457 sono un ottimo biglietto da visita che rende felice Piero Bovio! Anche il secondo posto ricalca quello dello scorso anno con Nicola Ometto, sempre alla guida della Mantua/IDM (non più la Intrepid Montecarlo, ma la "nuova" Brain); per lui sono circa 2 secondi di distacco (7'07"543). Molto importante anche il 3° posto di Enrico Burato, "esordiente" nelle categoria, ma pollice molto concreto e veloce. Per lui 25 giri in 7'08"343 e soprattutto il giro veloce assoluto (16"253) con una WRC/Sirio. Ottimo quarto Simone Giordano (WRC/MaxPower), consistente come sempre, ma già piuttosto staccato dai primissimi (7'16"853). Dal 5° posto in poi c'è una certa "delusione" per molti attesi protagonisti che sulla pista romagnola non si sono trovati benissimo. In semifinale avremo quindi Zugno, Righi, Poldi, Bovio, Bellon, Censi, Poloniato, Strukul, Ghidoni, Rizzotti, Ferrari, Vidotto, Zanon S., Lucchetti, Massari, Beretta, Zanon C., Grazi e Viviani. Oltre ai presenti, fanno molto "rumore" anche gli assenti. Oltre a Michele Baruzzi (annunciato con un prototipo della Blade, ma assente "ingiustificato") è soprattutto il team Motonica a mancare totalmente all'appello. Neppure un pilota vicino alla casa piemontese e un solitario "privato" in pista. Assenti anche i marchigiani alla guida delle Gloria 46. I (pochi) partecipanti sono quindi alla guida di WRC (5 modelli), Mantua (8 concorrenti), BP (6 piloti) e Proto/Serpent/Zugno (3 modelli). I piloti Veneti e Lombardi sono in netta maggioranza e si completano con piemontesi, marchigiani, emiliani, trentini e friulani. Classifica delle Batterie di qualificazione Le semifinali sono molto combattute, ma a parte quanche eccezione, sono gli uomini più attesi a passare il turno. Dalla Semifinale B (la più veloce) emergono Righi, Bovio, Censi e Strukul. Dalla semifinale A passano Zugno (nonostante una spenta) e Poldi. Veramente sfortunato Bellon che perde il treno per la finale a causa di un pignone "esploso". Semifinale B - Semifinale A Lo schieramento di partenza è "a serpentone" nella parte mista del circuito, a scapito della spettacolarità, ma a tutto vantaggio della salvaguardia dei modelli e delle posisioni conquistate sulla griglia di partenza. Al via, tutto regolare e Paolo Gaggiola tenta subito la fuga allungando sugli inseguitori. Nicola Ometto guida alla perfezione e sfrutta ogni centimetro di pista per mantenere la 2° posizione. Il suo pollice non si discute, ma si capisce che in questa fase è il più lento del gruppo di testa e fa da "tappo", a involontario vantaggio di Gaggiola. Burato lo capisce benissimo e lo pressa ad ogni curva. Le due auto si sfiorano più volte e spesso sono i micron a separarli, ma entrambi sono corretti e bravissimi, quindi non si viene mai al contatto. Nicola resiste finchè può, ma poi deve cedere strada prima a Burato e poi a Simone Giordano. Al primo rifornimento si capiscono le diverse strategie: la maggior parte dei piloti rifornisce ai 5 minuti mentre Gaggiola deve anticipare e questo lo costringerà a un rifornimento in più. Per sperare di vincere deve guadagnare terreno, ma non sembra essere affatto d'accordo Burato che anz recupera terreno e gli si mette in scia. Ai box Valerio Rossi (Enneti) lo ha avvertito della diversa strategia e Enrico per puntare alla vittoria può "francobollarsi" a Gaggiola, senza doverlo necessariamente superare. Il primo a "alzare bandiera bianca" è il povero Righi, miglior semifinalista, ma tradito dal differenziale. Rientrerà in pista dopo quasi un terzo di gara, ma solo per "piacere di guida" Il passo dei primi due è insostenibile per tutti e anche Ometto e Giordano che si potevano illudere di stare con i primi si devono arrendere all'evidenza: la gara è un duello in cui gli altri possono puntare solo al podio. La lotta fra Ometto e Giordano duro però meno di 50 giri perchè la WRC si ferma tradita dal pignone/corona. Ripartirà, ma fuori dalle zone nobili della gara. Gaggiola e Burato fanno gran parte della gara insieme, in due occasioni, in fase di "caldi doppiaggi", vengono anche lievemente a contatto (senza cattiveria da parte di entrambi), ma più passa il tempo e più le speranze di Gaggiola si affievoliscono. Quando sono a "pari rifornimenti" procedono con il duello, ma sempre più spesso, grazie al pieno in meno, Burato arriva a mezza pista di distacco. L'unica speranza per Paolo è mettere pressione a Enrico, ma Burato non ci casca e anzi sembra giocare al "gatto con il topo" con traiettorie veloci, ma pulite. Doppiaggi decisi, ma sicuri. Da sotto al palco il suo meccanico (Valerio Rossi) gli chiama i tempi sul giro (7, 6, 7, 5, 8); non deve neppure dire 16 e qualcosa perchè Enrico è praticamente sempre sotto il muro psicologico dei 17 secondi (110 giri su 150 e se considerate i rifornimenti e i doppiaggi!!). Gaggiola non molla; eroicamente resiste, ma si vede che "fatica", "rema", "arranca". Ormai siamo a poco più di 5 minuti dalla fine e tutti siamo convinti che dopo aver centrato la Pole Position e l'accesso alla finale con 2 macchine, la BP non potrà centrare nient'altro. Ma ci sbagliamo! La BPR2 di Gabriele Bovio fa un dritto da panico, si infila in contromano e centra in pieno la BPR2 di Paolo Gaggiola. L'impatto è tremendo, la reazione "orale" di papà Piero Bovio non è meno devastante. Per Bovio è il ritiro, per Gaggiola una sosta che lo priva del meritato e sudatissimo secondo gradino del podio (a favore di un sornione Ometto); comunque non avrebbe potuto vincere, perchè Burato era superiore, perchè Burato faceva un rifornimento in meno e perchè Burato aveva ancora diversi millimetri di gomma, mentre Gaggiola è comunque arrivato sui cerchioni. La cronaca si chiude quindi con l'apoteosi di Enrico Burato, esordiente vincente, e della sua WRC/SIRIO/ENNETI/ROGA. Applausi comunque per tutti. Finalisti, concorrenti, costruttori, organizzatori e federazione. Sul podio ideale con Burato/Gaggiola/Ometto salgono quindi anche il sempre ospitale e professionale Road Race Riccione e l'efficacissimo direttore di gara Alessandro Pafundi. Senza dimenticare lo sfortunato Gabriele Bovio, premio per la mira! L'appuntamento è ad Arezzo, a metà settembre, per l'italiano UISP. Claudio Cristofori Finale
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