Il modellismo alla ricerca della semplicità e della felicità. La Fiera di Norimberga è come sempre ricca di novità e di mezze novità; di prodotti innovativi e di “restyling”; di rivoluzioni, evoluzioni ed involuzioni; di flussi e reflussi. È una bella vetrina per il modellismo e per le sua aziende, ma è anche un “termometro” del mercato e della sua salute; delle nuove tendenze o del ritorno al passato.
Questo articolo non vuole essere una cronaca esaustiva della Fiera (per quella vi consiglio di leggere sia True Model che RCM che sicuramente faranno quasi un “numero speciale”), ma solo una mia personalissima interpretazione di impressioni e sensazioni raccolte nella “visita virtuale” di Norimberga 2009.
La prima sensazione è che dalla competizione esasperata e dal tecnicismo super-spinto, si stia finalmente tornando all’Hobby, alla semplicità e al divertimento. Lo scorso anno è stato un proliferare di nuove 1/12 (dopo anni in cui la categoria era data per defunta) con l’ingresso tra l’altro di Serpent e Xray. La Kyosho si era lanciata anche nel felice esperimento delle Spada 09 (divertentissima, se solo esistessero piste in scala 1/12 per le scoppio!). Anche quest’anno la strada intrapresa è la stessa con le piccola 1/24 Serpent o la “grandicella” 1/10 Pan Car della Xray.
Questa ricerca della semplicità (che potrebbe ricordare la “ricerca della felicità”) emerge prepotente dal ritorno delle “Classic”, ovvero delle 2WD prive di sospensioni. La WRC ha anticipato la fiera presentando la stupenda GT-DUE prima di Natale (regalo perfetto da trovare sotto l’albero) e la Mantua, pur non presente a Norimberga, ha annunciato l’evoluzione della Intrepid (una versione “Full Optionals” celebrativa del “grande slam” di Montecarlo). Pur senza due protagonisti come WRC e Mantua, le Classic hanno fatto parlare si sé. La francese DXF ha presentato la sua creatura aggiornata con l’estrattore Vortex (se anche non fosse efficace, è sicuramente bellissimo) e, soprattutto, una versione elettrica con Brushless e Batterie Li-Po (per chi non vuole avere problemi di carburazione). Bella sorpresa anche nello stand Serpent, con la presentazione di un prototipo di “Classic” che potrebbe segnare il rientro della casa olandese nella categoria dopo oltre 25 anni! A renderci ancora più interessati e orgogliosi è il fatto che la Serpent Classic nasce come idea in Italia con lo zampino della Sprint RC; più che olandese, la nuova macchina parla veneto. La ciliegina sulla torta ci pensa la Motonica a metterla, presentando non una sola macchina, ma due. Come sempre la casa torinese è innovativa a tutti i livelli e rivoluziona il settore con una Classic 2WD molto evoluta (retrotreno, differenziale, piastra radio, avantreno e telaio sono nuovi) e una 4WD che mette i semi di una nuova formula. Due auto che sono parenti, trasformabili e “opposte” per target.
Se la mia categoria “regina” a Norimberga è la Classic, non possiamo certo dimenticare le “classi minori”. La 1/10 Touring 200mm è sicuramente in forte e continua crescita, tanto che i costruttori interessati continuano ad aumentare. La Team Magic presenta la G4 II a livello prototipale (con motore inclinato) che potrebbe essere presto nelle mani del nostro Dario Balestri. Anche l’altra orientale EDAM sfoggia una 1/10 dopo le esperienze con la nota 1/8. Gli occhi di tutti sono però puntati sulla Motonica P100 (dovrebbe esserci la versione definitiva ad autunno) e sulla neonata e splendida Sheperd Velox 10 che, come già successo con la Velox 1/8, presenta soluzioni innovative nonostante gli esigui margini di manovra della scala ridotta.
Nella 1/8 le novità sono decisamente meno e tutte targate italiane o quasi. La protagonista assoluta è la Motonica P81 (sempre loro: ben 4 i modelli presentati dal team di Ficcadenti!) che dopo la rivoluzionaria P8.0 tornano ad una soluzione più tradizionale, ma non meno curata e accattivante. L’obiettivo dichiarato è il Mondiale di Lostallo; Balestri e C avranno un’ottima arma che si spera possa essere vincente. L’altra “mezza novità” non è certamente meno interessante; dico “mezza” perché la Serpent 966 è di fatto per metà una collaudatissima e competitiva 960 a cui è stato rifatto il retrotreno. L’intervento non è solo estetico, ma anche sostanziale visto il largo uso di ergal al posto delle plastiche. In parte è la strada tracciata dalla Sheperd, ma con una interprestazione molto “Serpent” e il probabile “zampino” italiano (emiliano romagnolo per l’esattezza).
Molte le carrozzerie presentate, dalla nuova protoform alla creazione di Bertin, passando per la Blitz 09; la tendenza attuale sembra andare verso un mix fra la dominante Zytek Fiorano e la principale antagonista Peugeot Collari (con il “cupolino”). Fra poco l’EFRA dovrebbe pubblicare l’elenco delle carrozzerie omologate per il 2009, poi solo la pista potrà indicare quale sarà l’erede della Zytek (sempre che ci sia il sorpasso) e quali carrozzerie prenderanno solo polvere sugli scaffali.
Uscendo dall’ambito “pistaiolo”, noto che anche nell’Off Road si punta al divertimento extra competizioni con molti kit di trasformazione da scoppio a elettrico delle 1/8 (Brushless + Li-Po); in questo senso anche una splendida realizzazione della Capricorn per la Serpent 960.
Ci sarebbe da scrivere per giorni e pagine, ma il lavoro incombe. E poi lascatemi anche un poco di tempo per preparare le mie classic!
Claudio Cristofori Ora sei in: RispondereDa [09.02.2009 22:34 - Anonimo] Salve, mi chiedevo, la mugen seiki e stata invitata alla fiera? grazie.
La Fiera non è "a inviti". Comunque la Mugen c'era, ma non c'erano particolari novità a parte la MBX6 che ha esordito ai Mondiali Off Road del 2008. Non abbiamo parlato di Mugen, come di tante altre marche (Kyosho, Novarossi, Picco, Sirio,...), perchè non ci hanno colpito per le novità.
Da [13.02.2009 22:35 - Marco Nodari] L'eventuale ritorno della Serpent nella categoria Classic, non può che far piacere a tutti. Mi sembra molto poco elegante, l'aver però copiato di sana pianta la soluzione dei bracci rigidi posteriori dalla Intrepid della Mantua. Almeno potevano cambiare il disegno!! Se a copiare è un signolo modellista che costrusice il suo prototipo, ci può stare, ma cedere poi il progetto ad una azienda come la Serpent e quest'ultima recepirlo senza preoccuparsi di cambiare quanto, ovviamente copiato, è perlomeno disdicevole... Marco Nodari
Ciao Marco, a parte che non è affatto detto che il prototipo della Serpent sia definitivo, vorrei farti notare che tutti si "ispirano" a quello che esiste sul mercato. Volendo si potrebbe accusare la Mantua di aver copiato da Motonica o DXF l'avantreno (con le C che ospitano in barilotti su sfere). O la Motonica di aver copiato da Monaco Models per la presenza dei "coni" posteriori inclinabili. O la Monaco Models di aver copiato la Mantua anni '80 per l'avantreno (usava le stesse palstiche)... Ogni macchina ha "qualcosa" delle auto che l'hanno preceduta, soprattutto in una categoria "semplice" costruttivamente come la Classic. Secondo te Kyosho RRR, Mugen MTX4 e Xray NT1 non potrebbero essere uscite dalla mente dello stesso progettista? Quando il regolamento è unico, in spazi molto ridotti, spesso le idee si assomigliano tutte. Ciao Claudio
Da [16.02.2009 19:11 - Marco Nodari] Ritengo che un conto sia ispirarsi, un altro sia copiare pari pari il disegno di un modello concorrente. Avrebbero benissimo potuto tenere le quote dei bracci rigidi Mantua e sagomarli a freccia, ovali o in mille altri modi. Copiare esattamente i bracci ad ala di gabbiano, della Mantua, non è stata una decisione elegante. Sono sicuro che a ruoli invertiti più di uno avrebbe gridato allo scandalo !!! Marco Nodari
Da [17.02.2009 17:33 - AlbertOne] Se anche fosse una "copiatura", penso che: 1) essere copiata deve essere un vanto per la Mantua 2) la Serpent è comunque a credito nei confronti della Mantua; chi ricorda la Mantua Mangusta degli anni '80? era l'esatta copia della Serpent Quattro (con tanto di ricambi perfettamente compatibili). Lì la Mantua non aveva copiato un braccetto, ma FOTOCOPIATO una macchina intera. Ciao AlbertOne
Serpent Quattro e Mangusta | Da [18.02.2009 16:41 - Marco Nodari] L'esempio citato, calza a pennello. La Mantua all'epoca si accorse della buona potenzialità del progetto Serpent e fece la Mangusta (anche il nome era volutamente in antagonismo con il Serpente). Non mi risulta però che fosse una fotocopia. Di uguale c'era il sistema di trasmissione e la disposizione delle cinghie, che diventò poi di fatto uno standard. Però il disegno dei bracci, dei fuselli, il telaio, la piastra radio e il serbatoio erano diversi. Parlando con qualche vecchio modellista, non mi risulta nemmeno che i ricambi fossero compatibili, ma potrei sbagliarmi, non ho mai posseduto la Serpent Quattro e l'ho potuta ammirare solo in fotografia... Marco Nodari
Mangusta e Serpent Quattro | Da [18.02.2009 18:09 - AlbertOne] Se vuoi ho sia la Serpent Quattro che la Mantua Mangusta in cantina e ti posso assicurare che il 90% dei pezzi sono uguali e intercambiabili. A parte piastra radio, serbatoio, ammortizzatori e cerchi, sono gemelle. Solo la qualità delle plastiche era diversa (più "carica" quella Serpent). Chiedi a Alberto Picco che allora correva con una Mangusta con molti pezzi olandesi. Non era una ispirazione, ma una FOTOCOPIA. Ciao AlbertOne
PS ripeto che per la Mantua dovrebbe essere un vanto essere stata copiata...
Serpent Quattro - Mangusta | Da [19.02.2009 10:00 - Marco Nodari] Io ho risocntrato queste differenze: Differenziale posteriore, gruppo posteriore più largo con ancoraggi che aumentano la rigidità e migliorano la guida dell'asse di trasmissione. Barra antirollio diversa. Cardani diversi. Le sospensioni sono solo apparentemente simili in quanto rispetto alla Serpent offrivano più possibilità di regolazione degli angoli e della carreggiata, sia anteriore che posteriore. All'anteriore si poteva modificare il punto di ancoraggio del triangolo superiore. Se non ricordo male è diverso anche il sistema di regolazione micrometrico della durezza della molla dell'ammortizzatore che nel caso della Mangusta agiva in modo simmetrico su tutti e due i lati. Anche il sistema di sganci rapidi delle ruote posteriori è diverso ed originale Mantua. Detto questo, voglio far notare che senz'altro questi non sono gli unici casi di copie più o meno fedeli di progetti automodellistici, ma non per questo vanno giustificati, li trovo come detto all'inizio, poco eleganti. Caro AlbertOne, spero di trovarti su qualche campo di gara per offrirti un caffè e attingere alla tue conoscenze del modellismo d'epoca, in quanto è una materia che mi affascina e parlarne mi da sempre enorme piacere... Se poi ci fosse anche Claudio .... pagherebbe Lui i caffè ....
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